Co. Cri., giovane corrispondente di provincia
Cosimo Cristina era nato a Termini Imerese l’11 agosto 1935. Tra il 1955 e il 1959
aveva collaborato come corrispondente per L’Ora di Palermo,
per il Giorno di Milano, per l’agenzia Ansa, per il Messaggero di
Roma e per il Gazzettino di Venezia. Giovane e ambizioso, aveva anche
fondato e dirigeva a Palermo, il periodico Prospettive Siciliane.
Stava davanti alle telescriventi dell'Ansa di Palermo
ad
aspettare per ore il lancio dello notizie siciliane. Quando arrivavano
le notizie in cui è detto in quattro parole il fatto accaduto, lui
correva
alla ricerca di un mezzo per arrivare sul luogo dei fatti e poter
mandare i
suoi servizi ai giornali. “Correva per mezza Sicilia, senza automobile, per quei pochi soldi che
gli mandavano. I pezzi uscivano firmati o no, lui li ritagliava e li
conservava. Erano il suo piccolo orgoglio di corrispondente di provincia che
sognava il giornalismo vero ad occhi aperti. Certe volte saltava sull’auto dei
vigili del fuoco per correre sul posto di un incendio, altre volte si faceva
dare un passaggio da una camionetta della polizia. A un amico confessò che
andava sulle trazzere in bicicletta verso i luoghi dove erano avvenuti delitti”.
Portava baffi e pizzo e indossava papillon. “Lo prendevano in giro,
qualcuno lo chiamava D’Artagnan. Se gli sfottimenti lo colpivano non lo dava a
vedere. A Termini, uno che vuole fare il cronista e non l’avvocato o
l’impiegato alla regione è un fallito, se poi porta baffi a punta e pizzo e
farfallina è ridicolo. Se tocca i mafiosi è matto. Cosimo Cristina, nel
giudizio comune, era un po’ di tutte queste cose".
7
ottobre 1966 (dal Giornale di
Sicilia)
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ComuniCalo il 22/6/2007 alle 19:13 | |